Tennis, Indian Wells: Sinner supera Shelton e vola ai quarti

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    Tennis, Indian Wells: Sinner supera Shelton e vola ai quarti



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    Jannik Sinner è inarrestabile e, negli ottavi di finale di Indian Wells, conquista la 18a vittoria consecutiva. L'altoatesino vola ai quarti eliminando l'idolo di casa Ben Shelton (16), che lo fa decisamente soffrire nel primo set e lo porta al tiebreak, vinto 7-4. Nel secondo parziale lo statunitense molla il colpo e sbaglia moltissimo, perdendo col punteggio di 7-6, 6-1 in 1h38'. Ora Jannik sfiderà Lehecka (32), vittorioso su Tsitsipas (11).

    Jannik Sinner si conferma implacabile e, a Indian Wells, doma anche Ben Shelton (16) negli ottavi di finale del Masters statunitense: 7-6, 6-1 il punteggio che gli consegna i quarti di finale dopo 1h38' di gioco. Il primo set è una battaglia senza esclusione di colpi che dura la bellezza di 1h10', ovvero la media tra il tempo giocato da Sinner nel primo e nel secondo match del torneo. L'azzurro e numero tre al mondo parte bene, poi rischia grosso nel quarto game, quando deve annullare due palle-break al rivale. Shelton ci mette del suo ed è 2-2. Da qui in poi Jannik resterà sempre in vantaggio sfruttando il suo servizio e il suo gioco, molto più quadrato di quello del rivale, riuscendo a servire per il set sul 5-4. Qui l'altoatesino inizia a toccarsi il gomito e pecca col rovescio, consentendo a Shelton di rimontare e andare sul 5-5. Lo statunitense non molla e si va al tiebreak, dove Sinner vola subito sul 3-0 e sul 4-1.

    Il rivale pareggia sul 4-4, coach Cahill si agita e allora ecco la reazione: l'azzurro spiazza Shelton e non sbaglia al primo set point, chiudendo il tiebreak sul 7-4. La sconfitta fa uscire mentamente dal match il padrone di casa, che rientra nel secondo set con grande nervosismo e pochissima precisione. Sinner approfitta dei suoi errori al servizio e piazza subito il break, poi decolla fino a volare sul 4-1. Il game vinto potrebbe risvegliare Shelton, che invece perde subito la battuta e manda Sinner a servire per il match. E qui, com'era già successo nelle precedenti sfide, Jannik non sbaglia. L'altoatesino vince 7-6 (4), 6-1 e vola ai quarti di finale del Bnp Paribas Paribas Open di Indian Wells: il suo sfidante sarà Jiri Lehecka (32), che ha eliminato Tsitsipas (11) col punteggio di 6-2, 6-4. Nella notte è stato definito anche il secondo quarto di finale: Zverev (6) sfiderà Alcaraz (2), con cui Jannik Sinner si gioca il numero due nel ranking Atp. I due, vincendo, andrebbero

    a incrociarsi in semifinale.

    SINNER: "SEMPRE PRESSIONE, REAGITO BENE"
    "Anche oggi ci siamo parlati con Cahill prima di entrare in campo, abbiamo preparato la partita, pero' ci siamo domandati come faccio a diventare un giocatore migliore. Se oggi vinco e gioco uguale all'anno scorso non sono contento. Devi giocare sempre aggressivo. La pressione c'è sempre, le aspettative mie su me stesso ci sono sempre. Mi sento preparato fisicamente, tennisticamente, mentalmente, poi il risultato e' un aspetto piccolo di un lavoro grande che c'è dietro - ha spiegato Sinner - . Se oggi vinco e gioco uguale all'anno scorso non sono contento. Invece ho servito meglio la seconda, soprattutto nei punti importanti. Ho reagito anche bene mentalmente in momenti chiave. Nel primo set ho avuto un set point e lui ha preso il nastro. Nel tie-break da 4-1 mi ritrovo 4-4, ma sono questi i momenti che mi piacciono: in campo devi essere contento anche se le cose non vanno benissimo". "Non do mai niente per scontato. In ogni torneo, in ogni partita, cerchi di dare il meglio, di restare mentalmente concentrato. Ogni giorno poi hai di fronte un avversario diverso, oggi ne avevo uno come Shelton che serve incredibilmente bene ed è anche mancino", ha aggiunto. "Quando sei giovane è più facile migliorarsi. Cresci tanto fisicamente, lavori molto in palestra, diventi più forte e puoi servire più veloce per un periodo di tempo più lungo - ha detto - Ho ancora 22 anni, ne compirò 23 (ad agosto) e spero di poter ancora migliorare il servizio finché non diventerà un colpo solido. Sento che lentamente ci sto arrivando. Non è solo una questione di velocità, ma di poter scegliere come servire, se tirare al corpo, giocare kick o slice. Ma per raggiungere quel punto, devi capire cosa funziona meglio. L'anno scorso ho cambiato il movimento del servizio a metà della stagione, c'è tanto lavoro dietro". Il campione di Sesto Pusteria si è toccato spesso il gomito nel corso della partita con Shelton ma ha rassicurato tutti: "Quando il tuo avversario serve sempre forte, qualche volta non prendi bene la palla, hai tante vibrazioni dalla racchetta nel braccio. Poi qui le palline qui dopo un po' diventano pesanti e un po' lo senti. Ma sto bene", ha concluso.



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